Shimmer è una cosiddetta rete di “test incentivato”. I nodi che supportano questa rete eseguono infatti il codice candidato ad essere adottato per passare a IOTA 2.0 per effettuare un test pubblico.
Tra le molte novità, IOTA 2.0 prevede la totale rimozione del coordinatore, lo speciale nodo della attuale rete gestito da IOTA Foundation che impedisce che semplici attacchi possano avere successo.
Lo scopo di Shimmer è quindi testare la qualità del software e le strategie adottate per prevenire ogni tipo di attacco. Dal double spending, allo spam teso a mettere in difficoltà i nodi, ogni rischio è stato analizzato e viene efficacemente contrastato. Almeno in teoria e nelle simulazioni effettuate fino ad ora.
Con una capitalizzazione superiore ai 3,4 miliardi di dollari, il passaggio alla release 2.0 che prevede la rimozione di ogni sistema di sicurezza centralizzato, si può certamente definire un progetto “mission critical”.
Il problema di questi tipi di progetti è che le simulazioni non saranno mai realmente in grado di riprodurre l’ampia gamma di scenari critici. L’idea è quindi di lanciare una rete di test con un proprio omonimo token (SMR in sigla).
Più elevato sarà il valore di SMR e maggiore sarà l’incentivo a mettere sotto stress la sicurezza della rete e l’efficienza dei nodi.
Per rendere SMR un token di valore per prima cosa occorre distribuirlo in modo democratico. La scelta di IOTA Foundation consiste nel dare 1 SMR per ogni MIOTA che viene mantenuto in Stake (ovvero impegnato inviandolo a un indirizzo specifico) per 10 secondi. Quindi in un minuto 1 MIOTA impegnato permette di ottenere 6 SMR.
Il periodo di stacking dura 90 giorni e comunque è possibile ritirare le IOTA impegnate in qualsiasi momento.
Il token SMR avrà quindi una supply limitata, una distribuzione corretta tra i membri della community e nessuno avrà token senza aver impegnato IOTA.
Dato che come IOTA anche Shimmer non ha fee e mining, SMR non ha una “tokenomics” (non viene consumato per spostarlo come avviene in tutte le reti con fee) e ciò implica che non possa avere un mercato, quindi un prezzo.
Tuttavia IOTA 2.0 fornisce supporto nativo alla tokenizzazione, alla conservazione di dati a tempo indeterminato nel Tangle e agli Smartcontract e questi servizi richiedono l’impegno del token SMR o, nel caso di Smartcontract, il pagamento di una fee di servizio ai nodi che lo supportano.
In pratica SMR e IOTA hanno un’economia basata sulle applicazioni invece che sulla rete.
Inoltre per poter usare la rete sarà necessario produrre MANA, uno pseudo-token che si ottiene disponendo di un nodo che gestisce transazioni economiche. MANA fornisce il diritto di utilizzare le risorse scarse della rete in modo proporzionale alla quantità posseduta: capacità di inviare più dati di altri nodi, maggiore peso nel processo di produzione del consenso e maggiore priorità dei propri messaggi nei momenti di congestione della rete.
Il nodo ottiene MANA quando gestisce transazioni dei propri clienti, ma lo può ottenere anche spostando SMR tra indirizzi controllati da lui stesso. Così facendo valida altre transazioni a cui collegherà la propria, contribuendo alla sicurezza del registro.
Possedere SMR sarà un’esigenza per i node manager e per i gestori di servizi basati sulla rete Shimmer.
Vari progetti hanno già annunciato che rilasceranno una prima versione dello loro dAPP (distributed application) su questa rete. Tra questi ci sono almeno un paio di exchange decentralizzati, un sistema di pagamento, un marketplace per NFT.
Anche se non è ancora stato definito come ciò accadrà, è molto probabile che la rete Shimmer e tutto quello che vi è stato basato, saranno poi migrati a test concluso sulla rete IOTA 2.0 definitiva.
Si prospetta quindi un vero e proprio scenario di adozione reale che quindi produrrà un valore di mercato di SMR.
Sarà in particolare interessante vedere il comportamento dei servizi di exchange basati su Shimmer. Per la prima volta sarà possibile fare trading con transazioni on-chain, quindi con massima trasparenza, senza fee di rete e senza tempi di attesa per vedere inserita la propria transazione in un blocco.
Se questi servizi avranno il successo previsto, SMR avrà un ruolo fondamentale per il funzionamento degli stessi e, data la limita quantità in circolazione, è probabile si apprezzi.
In quel momento ci si aspetta di osservare i primi tentativi di attacco da parte di hacker attratti dalla possibilità di rubare tokens e SMR.
Essendo una rete di test è possibile che qualche problema accada, ma è anche possibile che la community decida di correggere il problema e cancellare dallo storico del Tangle tutto quello che è accaduto dopo un certo istante o semplicemente creare nuovi SMR e rimborsare chi ha subito il danno.
Ovviamente si tratta di un caso remoto, che non dovrebbe accadere, ma il test viene fatto proprio per verificare che non possa accadere.
Dopo un certo periodo se tutto andrà come previsto e vari tentativi di attacco saranno stati respinti con successo dalle complesse logiche della rete, si procederà al passaggio in produzione e all’attivazione di IOTA 2.0, la prima rete decentralizzata in grado di supportare un registro distribuito senza mining e senza fees.
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