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Iota 2.0: perché è una svolta per banche e servizi di pagamento

Dopo un processo di continuo sviluppo, la Fondazione Iota è arrivata ad una sua maturità tecnologica tale da lanciare la versione aggiornata del suo progetto iniziale, la nuova architettura Iota 2.0. 

La missione è effettuare i giusti test per realizzare l’evento denominato Coordicide, che darà vita ad una rete completamente decentralizzata. Infatti, il Coordicide permette di rimuovere, in modo permanente, il nodo coordinatore dalla rete Iota. 

Iota 2.0 sarà dunque un network scalabile, senza commissioni ma, soprattutto, pienamente decentralizzato. Nella roadmap di Coordicide, è possibile visualizzare in modo trasparente e aggiornato lo stato di ricerca e sviluppo di ogni singolo componente. Non solo, una volta che il processo sarà stato testato su più fronti, la nuova architettura Iota 2.0 sarà in grado di supportare virtualmente illimitate applicazioni.  

In sostanza, questo aggiornamento tecnologico di Iota andrà a soddisfare tutta quella domanda di applicazioni del mondo reale, rispondendo con una rete migliorata, più veloce e, quindi, più utilizzabile.  

 

Oltre la Blockchain: come funzionerà Iota 2.0 nel settore fintech 

L’incredibile idea di associare il mondo delle DLT con l’IoT (Internet of Thing o Internet delle Cose) di Iota, senza utilizzare Blockchain ma la tecnologia del Tangle, si sta ora espandendo nel settore fintech nel pieno della sua originalità. Infatti, sia in merito alla creazione di applicazioni che all’emissione di token rappresentativiIota 2.0 potrà offrire la sua risposta immediata al mercato degli amanti della decentralizzazione.  

In pratica, non avrà più alcun senso creare o attivare blockchain private per le proprie applicazioni, ma al contrario, sarà sufficiente attivare dei nodi pubblici riservati alle proprie applicazioni sulla rete Iota 2.0, ottenendo costi e prestazioni garantite. Lo stesso vale per la creazione di token rappresentativi di elementi funzionali di processi industriali o di asset economici e finanziari. Anche per queste attività, sarà possibile utilizzare la versione 2.0 della DLT dell’IoT.  

Un altro aspetto, non meno importante dei precedenti, è dato dall’assenza di fee o commissioni sulle transazioni (o trasferimenti di valore) che vengono eseguite sulla rete Iota, che ne incentivano l’utilizzo per le micro-transazioni.  

Tutte queste caratteristiche appena elencate, potrebbero essere prese in considerazione anche dagli istituti finanziari regolamentati e procedere con l’ingresso di una rete completamente decentralizzata anche all’interno dei sistemi di pagamento tradizionali.  

 

Banche e Istituti finanziari: la soluzione Iota 2.0 per i pagamenti 

L’unione dell’assenza di costi sulle transazioni e la possibilità di creare moneta digitale con gli asset digitali, rende concreto l’utilizzo della rete Iota 2.0 come sistema di pagamento anche per le transazioni economiche tradizionali.  

Infatti, un istituto finanziario regolamentato è già oggi in grado di emettere moneta digitale utilizzabile su un proprio circuito di pagamento con l’unico vincolo di garantire a richiesta il cambio della moneta digitale in valuta, senza costi.  

La banca potrà, quindi, creare una moneta rappresentativa di valuta, effettivamente conservata in un suo conto, e questa potrà essere utilizzata per pagare prodotti e servizi senza alcun costo sulla transazione. Si tratta quindi di una versione crypto della valuta fiat (come Euro, Dollaro, Franco Svizzero ecc.) che è esente dalla volatilità tipica delle criptomonete, dato che è emessa appunto da un istituto regolamentato ed è quindi garantita dalla banca centrale che lo controlla.  

Queste applicazioni pratiche della rete Iota 2.0 sono strumenti con cui si può creare una nuova tipologia di applicazioni che potranno sostituire le consuete modalità operative.  

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