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Elon Musk, Tesla ed una lezione per le aziende IT

Un tweet di Elon Musk ha aperto una polemica, rivelando la vera filosofia di Tesla e qualcosa da insegnare alle aziende IT.

Per gli amanti della tecnologia, dell’innovazione e del progresso, Elon Musk è sicuramente un punto fermo, una persona straordinaria da seguire.

L’uomo che ha inventato i viaggi nello spazio e le auto sportive completamente elettriche, ha reso chiara l’idea di un uomo che riesce a guardare oltre ciò che gli altri vedono, realizzando quello che tutti sognano.

Musk è davvero un uomo geniale: SpaceX e Tesla sono aziende che esprimono con i loro prodotti, quanto di più innovativo e rivoluzionario possa esserci in giro.

Tuttavia un suo tweet datato 21 Gennaio 2016 ha causato una piccola controversia che ci ha rivelato ancora di più sull’attitudine vincente di questo straordinario personaggio.

 

Ecco i fatti: il tweet della polemica

 

Nel tweet Musk ha annunciato il lancio della nuova versione pilota automatico che verrà installato sui modelli Tesla. È un annuncio atteso visti i piccoli “disagi” generati dall’attuale versione software, ma chiaramente c’è qualcuno scontento: i possessori del modello precedente.

Infatti, prontamente un utente chiede se potrà essere possibile effettuare l’aggiornamento della versione installata sulla sua auto.

Musk è categorico: “Bisognerebbe smontare e rimontare da zero”.

Un altro utente allora si unisce alla conversazione e si fa più insistente.

“Mi piacerebbe ci fosse un servizio di manutenzione che consenta ai proprietari dei modelli precedenti di godere dei più recenti aggiornamenti senza dover acquistare un auto nuova”.

La risposta di Musk è laconica: “Tesla non potrà mai smettere di innovare. Le persone stanno comprando la macchina sbagliata se si aspettano questo. Ci saranno grandi cambiamenti ogni 12 o 18 mesi”.

Ovviamente questa politica ha fatto storcere più di un naso e generato in alcuni un senso di delusione.

Ma con le debite proporzioni, Justin Boraso ha dato una spiegazione dell’accaduto su inc.com: “È come quando si acquista un iPhone e dopo pochi mesi un nuovo modello ti fa sentire arretrato. Con la differenza che il telefono qui è una macchina da 70.000 dollari”.

Probabilmente è così ma c’è un altro messaggio importante nel tweet di Musk e nella filosofia di Tesla.

Mentre le case automobilistiche tradizionali si pongono l’obiettivo di fornire un prodotto “abbastanza buono” che rimanga tale per 3-4 anni, Tesla ragiona in maniera diversa.

La volontà di offrire ogni giorno il meglio, di superarsi e di seguire la strada dell’innovazione senza compromessi: questo è l’imperativo che guida le scelte vincenti di Tesla.

Il fatto che le prenotazioni superino di gran lunga la capacità produttiva, la dice lunga sul fatto che funzioni alla grande.

 

C’è una lezione che possiamo imparare da questa filosofia?

Viviamo in un mondo in continua evoluzione. La globalizzazione costringe le aziende a competere su terreni spesso ignoti o che cambiano rapidamente geografia e forma. Le aziende produttive sono sempre di più chiamate a rimanere competitive, efficienti e performanti e di esserlo ogni giorno in condizioni diverse.

La tecnologia dovrebbe supportare questi cambiamenti ma spesso le aziende di IT che dovrebbero occuparsi di questo sono le prime impegnate a consolidare anziché innovare.

 

In particolare le grandi aziende IT non riescono a stare al passo.

Gli investimenti in ricerca e sviluppo sono sempre più bassi e si preferisce fare “shopping” per poter proporre nuove tecnologie invece che svilupparle in casa, con l’evidente effetto di avere soluzioni mai integrate tra di loro, che arrivano ad essere disponibili sul mercato troppo tardi e il cui valore innovativo svanisce rapidamente, complice l’emorragia di cervelli con le tasche piene che segue un’acquisizione.

Quante volte abbiamo visto questo film?

 

Il coraggio del cambiamento

Per parafrasare un gergo calcistico, oggi non si può giocare in difesa. Soprattutto se sei una azienda di Information Technology. Il ruolo non lo consente.

Ogni innovazione necessita di una infrastruttura IT che sappia fare fronte a questi cambiamenti e di aziende in grado di garantire l’adeguamento alle esigenze di elasticità, performance ed efficienza che impone il mercato produttivo.

Per non parlare del fatto che tali aziende necessitano di essere protette, oltre che dai capricci di un mercato in movimento, anche da elementi interni ed esterni che minacciano quelli che sono diventati il vero asset di valore di ogni impresa: i dati.

In questo scenario trovare il coraggio di reinventarsi ogni giorno è la parola d’ordine. Trovare le tecnologie giuste, a volte di nicchia, a volte non disponibili nel proprio paese, a volte sviluppate ad hoc, a volte dovendo investire in formazione per poter proporre efficacemente nuove soluzioni. Questo dovrebbe essere l’impegno.

Cercare di anticipare il cambiamento è un ruolo che le aziende IT si sono assunte ed è importante che vada oltre gli slogan nei siti web. Va vissuto con un grande senso di responsabilità nei confronti dei clienti. Il rischio non è solo quello di perdere una trattativa ma di perdere l’identità di faro illuminante in un mare in tempesta.

In Italia lo scenario non è del tutto negativo, anche se è facile riconoscere alcuni degli scenari descritti.

 

Il cambiamento dovrebbe partire principalmente dalla testa.

Sono i Manager, i C level delle aziende IT, che dovrebbero avere come Musk una visione chiara che porti a disegnare azioni e processi interni per renderle flessibili e pronte per poter proporre innovazione.

Sono loro che devono avere il coraggio di investire tempo e denaro nella crescita interna consapevoli che questa è l’unica ricetta che consente di essere davvero innovatori invece di trovarsi nel sempre più frequente imbarazzo di clienti con maggiori competenze.

Per questo sfida di oggi non è difendersi.

La sfida di oggi è vincere avendo il coraggio di stare al passo col cambiamento.

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